Trama
Con questa commedia, Molière, raggiunge gli apici della sua poetica e le vette di quella critica sociale che tanto bene sapeva inscenare nei suoi capolavori. È la denuncia della figura di falso devoto, cioè la denuncia di quei personaggi, arrivisti, che si aggiravano alle corti dei nobili, ostentando un ortodosso e quasi ascetico fervore religioso, nascondendo invece una rara malevolenza e una devozione che, essendo unicamente di facciata, permetteva le più turpi illazioni e i più iniqui soprusi. Veri ipocriti in toto, perseguivano solo i propri fini opportunisti, e le loro critiche, false e irragionevoli, seminavano zizzania e malafede anche nelle famiglie più integerrime. E' una storia, intrigante, perfettamente intrecciata, maestosa nell'incedere che, pur collocata nel suo ambito storico, è dotata di una modernità che stupisce qualunque spettatore, perché Molière critica un tipo di ipocrisia (quella dei "compiacenti lisciatori", tanto per usare un termine moderato) che ha innumerevoli esempi nella nostra società. Il finale non vanifica assolutamente gli sforzi che l'autore ha compiuto per porre nella giusta prospettiva un problema così sentito.
Note di regia
“Ecco una commedia su cui si è fatto molto rumore”, scriveva Molière, poiché le persone che vi si prendono a mira hanno dimostrato di essere, in Francia, più potenti dei medici, dei cornuti, dei marchesi, che invece hanno tollerato pazientemente che io li rappresentassi; ma gli ipocriti non accettano scherzi! Ed il Tartuffo è appunto aspra satira dell’ipocrisia ammantata di religiosità, destinata, senza dubbio alcuno, a provocare le reazioni del partito dei devoti, dei seguaci dell’affarismo e del carrierismo, nascosti da un mistico disprezzo dei beni, decisi a mascherare la loro sensualità che trama sotto una veste di ascetismo. Tartuffo, assente nel primo atto, è comunque presente, ascolta e osserva l’azione scenica fin dall’inizio; il suo comportamento, il suo linguaggio ricalcato su formule sacre impregnate di devozione religiosa, la sua ipocrita doppiezza e la sua nefasta influenza su quanti sono costretti a subirlo, sono una sfida al pubblico buonsenso. Orgone è la sua prima vittima, Tartuffo arriva nella di lui casa povero e scalcagnato, eppure di intelligenza sottile, astuto, sicuro, Orgone lo accoglie e lo abbraccia come fosse il suo amante, confonde la pace di Dio con quella che gli da Tartuffo, si cala in un “nulla” che lo trascina lontano da tutti gli affetti materiali. Lo spinge verso la ricerca ed il raggiungimento di uno stato di “miseria” che, finalmente, lo aiuterà a liberarsi di tutte le sue sostanze, poiché: “rinchiuso nel nulla, al riparo dai colpi delle avversità, niente ti darà pena, nulla ti inquieterà”. La commedia, scritta in prima stesura, fu vietata dal Re Luigi XIV, per cinque anni, ma Molière, pur di vedere rappresentata la sua opera, aggiunse successivamente, un lieto fine alla pièce,facendo arrestare Tartuffo dallo stesso Re. Considero però, la prima stesura più vicina alla reale ispirazione di Molière e ritengo ipocrita aggiungere un finale lontano dalla volontà dell’autore. Meglio chiudere per “volontà del Cielo” in un finale di drammatica ma assai attuale e logica verità, reale espressione dei giorni nostri.
Scheda tecnica
Produzione 2006
Gruppo teatrale Il Mosaico - Rovigo
Responsabile Emilio Zenato
Telefono 0425.200255 - 334.3286382
TITOLO DELL'ALLESTIMENTO
IL TARTUFFO
Autore: Molière
Siae: no - traduzione del Mosaico (non tutelato)
Atti: 2
Intervallo: 10 minuti
Durata: 1h e 30 minuti
Attori: 9 attori
Genere: commedia brillante italiano
Età spettatori: tutte
Pieghevoli di sala: forniti da Il Mosaico
Locandine: 33x70 fornite da Il Mosaico
DIMENSIONI MINIME PALCOSCENICO
Larghezza: 6mt
Profondità: 6mt
Altezza: 2.50mt
Chiodi e/o viti di scena: no
Utilizzo pesi di ancoraggio scena: no
Scale accesso platea: si
Quadratura nera: si
Sipario: si
Sala Oscurabile: si
CARICO LUCI:
6kw - 380v-220v
Presa 380v: n.1 da 32A o 63A pentapolare (3F+N+T)380v
Presa 220v: n.1 da 16A
Americane: no
Piantane proiettori: nr. 2 in sala fronte palco
Posizione regia luci-audio: in palco
FOTO E PIEGHEVOLE DI SALA PER STAMPA
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